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MINDFULNESS OGGI. “Questa (s)conosciuta”.

Alcuni di voi che ci seguono da più tempo ricorderanno il workshop del 2014 organizzato dal CSCP con il dott. David J. Wallin, autore del libro “Psicoterapia e teoria dell’attaccamento”. In quell’occasione collaborammo con il compianto prof. Gherardo Amadei per dare voce a uno dei più interessanti psicologi americani, pioniere nell’utilizzo della mindfulness nella pratica clinica. Sempre il prof. Amadei fondò nel 2013, insieme a Lorenzo Colucci, l’associazione Tempomindfulness, derivante da una delle primissime associazioni in Italia per la diffusione delle pratiche di consapevolezza già attiva da più anni a Milano, rendendola oggi un punto di riferimento importante in questo ambito.

Vi proponiamo questo articolo di Tania Savastano (psicologa clinica, Istruttrice MBSR e Mindfulness-Based Interventions e tra i fondatori della nostra associazione) anche in occasione della recente convenzione stipulata tra il Centro Studi per la Cultura Psicologica e l’Associazione Tempomindfulness (vedi Amici del CSCP).

Riconoscersi per creare
Camminare senza chiedersi il perché
E fermarsi un istante per considerare
Che il respiro è un dettaglio che ci rende uguali
Che ogni istante si scioglie
In quello a venire
Come cerchi nell’acqua che non sanno nuotare
Si infrangono

Paolo Benvegnù, Cerchi nell’Acqua, 2005 (EP)

Mindfulness Oggi. “Questa (s)conosciuta”.

< Una modalità di prestare attenzione, in maniera intenzionale, non giudicante e senza il filtro dei nostri condizionamenti, alla totalità dell’esperienza nel momento presente. >

Ad oggi è ovunque. Molti ne parlano, la decantano, la citano al bisogno come panacea di tutti i mali. Per l’ulcera, per l’ansia da prestazione, per accrescere l’efficacia della psicoterapia, per goderci finalmente la vita, per la caduta dei capelli, per elaborare un lutto importante, per quelle tazze della nonna che non riusciamo proprio a buttar via.

È mainstream, è alla moda. A volte radical chic. È, fin troppo spesso, pink. Si traduce popolarmente nell’abusatissimo “essere mindful”. È sulle più prestigiose riviste scientifiche del mondo, in tutte le librerie, negli ospedali, nelle scuole, come anche sul New York Times e su Donna Moderna.

Dagli anni ‘70 ad oggi sono diventati inquantificabili gli studi scientifici effettuati sulla pratica della mindfulness che ne dimostrano la straordinaria efficacia nell’aumento del benessere psicofisico dell’essere umano e sulla riduzione di sintomi di importanti condizioni cliniche.

Tuttavia, in questo quadro di popolarità, pochi la conoscono per davvero.

Potremmo avere una cultura letteraria e scientifica molto ampia sul tema e ancora non sapere di cosa si tratta. Ci limiteremmo a una conoscenza intellettuale, di contenuti, mentale. L’attitudine mindfulness presuppone la disponibilità e l’intenzione a uscire da questo ‘mentale’ e atterrare nell’esperienza diretta, immediata. Aprirsi ed entrare in contatto con una conoscenza fisica, corporea, sensoriale. Dirigere l’attenzione all’osservazione profonda dei fenomeni sensoriali e dei processi mentali al di là del contenuto che portano, istante per istante. Presuppone ripetizione e costanza, alla base dello sgretolamento dei meccanismi automatici. Disponibilità a poter stare con ciò che è percepito come piacevole ma anche con ciò che è percepito come spiacevole o doloroso.

E non tutti sono disposti a giocare la partita in campo.

Ci sono degli investimenti da fare. Tempo. Denaro. Aprirci alla possibilità di cambiamento.

Mettere noi stessi in cima alla lista delle priorità per 45 minuti al giorno. Osservare come la vita ci invade, come siamo talmente inabituati a volerci bene che il solo pensiero di ritagliare una piccola percentuale della giornata a essere semplicemente noi stessi ci soffoca.

Prenderci cura.

Perché di questo si tratta.

Non di rilassarsi, non di fare qualcosa per migliorare il fisico o la dieta o il livello di cultura, non di divertirsi o essere divertenti o piacenti o performanti. Per questo ci sono molte altre cose che già probabilmente facciamo e con cui riempiamo le nostre vite, fino a non lasciare più spazio.

Spazio al niente. Al non fare. Al silenzio. All’essere in contatto con l’esperienza, con l’essenza delle cose, con la vita.

Si tratta dell’adesso e del qui. Dell’ora o del mai più.

Banale? Parafrasando D. Foster Wallace, il fatto è che nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza, i banali luoghi comuni sono questioni di vita o di morte. E questo, esprime una grande e terribile verità.

Appare semplice, non lo è affatto.  Serve coraggio e disponibilità a mettersi in gioco e lasciare andare anche solo un poco quei condizionamenti, quei nostri modi di essere, quelle montagne di storie e storie che ci portiamo dietro su chi-siamo-cosa-facciamo-cosa-pensiamo-e-perché.

Come fare?

Al giorno d’oggi ci sono molte offerte di percorsi mindfulness-based e si trova davvero un po’ di tutto.  Dal mindful-eating ai corsi online, percorsi di qualità e non, ce n’è per tutti i gusti.

Alla base delle diverse offerte contemporanee c’è l’originario protocollo Mindfulness-Based Stress Reduction(MBSR). Rimane ad oggi il percorso scientificamente più valido, più studiato e più applicato nel mondo occidentale. È rivolto a tutti coloro che desiderano riscoprire e aumentare la consapevolezza e l’essenza dei propri vissuti, nonché ridurre consapevolmente lo stress fisico, mentale, relazionale ed emotivo.

MBSR: Mindfulness-Based Stress Reduction

Il programma MBSR è stato sviluppato da Jon Kabat-Zinn alla fine degli anni Settanta per contribuire alla guarigione e alla presa in cura dei pazienti trattati con interventi medici tradizionali (Kabat-Zinn, 1982; 1990). Per la messa in atto di questo progetto a lungo termine è stata avviata la clinica per la Mindfulness Based Stress Reductionnel dipartimento medico della Facoltà di Medicina dell’Università del Massachusetts (Kabat-Zinn, 1990).

Il programma, basato quasi totalmente su un training intensivo di mindfulness per la riduzione dello stress, è attualmente il più utilizzato tra i trattamenti basati sulla mindfulness, ed è adottato in tutto il mondo sia su soggetti sani o stressati che su soggetti con patologie mentali o mediche croniche. Il MBSR è un programma esperienziale ed educativo, basato quasi interamente sulla pratica intensiva formale della mindfulness, e consiste in otto incontri di gruppo settimanali della durata di circa due ore e mezza e in una giornata intensiva tra il sesto e il settimo incontro. Il programma comprende anche insegnamenti sull’origine e la gestione consapevole dello stress, nonché pratiche di consapevolezza sul cibo e sulle comunicazioni nella vita reale. Fondamentale è la pratica formale individuale richiesta ai partecipanti, dai trenta ai quarantacinque minuti al giorno (Baer, 2010; Siegel, 2007).

Negli anni, diversi autori si sono ispirati al programma MBSR per creare degli adattamenti specifici per la sua applicazione in determinati contesti, ad esempio per la prevenzione delle ricadute della depressione (MBCT. Segal, Williams, Teasdale, 2002), in età evolutiva (Saltzman & Goldin, 2008; Biegel, 2009), per il trattamento dei disturbi alimentari (Kristeller, 2006), per percorsi di coppia (Carson et al., 2004) e per la prevenzione delle ricadute nelle dipendenze (Witkiewitz et al., 2005).

L’istruttore MBSR

Non è sufficiente essere psicologo o psicoterapeuta per poter insegnare le pratiche o fare interventi basati sulla mindfulness. La mindfulness è una pratica che va vissuta, sperimentata, incorporata, fatta parte di sé. È innanzitutto un personale percorso di crescita, di sviluppo della consapevolezza e, anche e soprattutto, di contatto ravvicinato con la sofferenza. Serve aver seguito un percorso serio e professionalizzante di Istruttore, avere una propria pratica continuativa, aver vissuto in prima persona quello che si andrà a proporre alle persone che lo chiedono.

Proposte

I corsi mindfulness-based proposti dall’Associazione Tempomindfulness vengono effettuati ogni anno, a cadenza stagionale: nelle sessioni di ottobre-novembre, febbraio-marzo e maggio-giugno.

Per questa primavera è in programma un protocollo MBSR a frequenza diurna che dà la possibilità ai SOCI del CSCP di iscriversi con uno sconto di € 30,00.

Le presentazioni sono gratuite, è richiesta la prenotazione.

1a Serata di Presentazione: giovedì 4 aprile, dalle 18:30 alle 20:30. Prenota qui.
2a Serata di Presentazione: lunedì 6 maggio, dalle 18:30 alle 20:30. Prenota qui.

Per iscrizioni successive prendere appuntamento telefonico tramite email: tempomindfulness@mail.com

DATE CORSO DIURNO   h 12:00 – 14:15
Tutti i mercoledì, inizio 15/05/2019; condotto da Tania Savastano.
15, 22, 29 maggio;
5, 12, 19, 26 giugno;
3 luglio;
Giornata intensiva: sabato 22 o domenica 23 giugno.

COSTO € 375
per i SOCI CSCP € 345

DOVE: sia le serate di presentazione che i corsi si svolgeranno presso la sede di Tempomindfulness, in Via della Moscova 40/4. Cit. 68, piano – 1 seminterrato del palazzo n. 4.

Conduce la dott.ssa Tania Savastano, Psicologa clinica, Istruttrice MBSR e mindfulness-based interventions. È socio fondatore del CSCP e ne è stata vice-presidente per il primo mandato del Consiglio Direttivo.

Tania conduce regolarmente incontri di pratica presso Tempomindfulness e interventi basati sulla mindfulness in vari contesti, anche clinici. Da più anni coltiva un percorso personale di meditazione di consapevolezza, attraverso la partecipazione a diversi protocolli MBSR, percorsi di yoga e ritiri residenziali con insegnanti di diverse tradizioni. Ha iniziato l’approccio alla mindfulness con gli insegnamenti di Gherardo Amadei, concretizzando e approfondendo il percorso tutt’ora insieme a Lorenzo Colucci presso l’associazione Tempomindfulness. È istruttrice del protocollo Mindfulness-Based Stress Reduction, in formazione continua presso AIM – Associazione Italiana per la Mindfulness con gli insegnanti-guida Antonella Comellato e Fabio Giommi. Psicologa e operatrice presso le comunità terapeutiche-riabilitative CREST (Centro per lo studio e la terapia dei disturbi di personalità), area dipendenze e psichiatria. In questo contesto ha sperimentato l’inserimento di percorsi di mindfulness per i pazienti residenti. Ha avviato inoltre progetti esperienziali basati sull’inserimento di pratiche basate sulla mindfulness in ambito evolutivo, quali percorsi per adolescenti e bambini nelle scuole e presso tempomindfulness.

LINK

Evento Sito: http://www.tempomindfulness.com/eventi/inizio-corso-mbsr-primavera-2019-diurno

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/799324747092832/

 

BIBLIOGRAFIA

Baer, R. A (2010). Assessing Mindfulness and Acceptance Process in Clients. Oakland: New Harbinger Publications (tr. it. Come funziona la mindfulness. Teoria ricerca, strumenti. Milano: Raffaello Cortina, 2012).

Carson, J. W., Carson, K. M., Gil, K. J. & Baucom, D. H. (2004). Mindfulness-Based Relationship Enhancement. Behavior Therapy, 35, pp. 471-494.

Foster Wallace D. (2005), Cos’ è l’acqua. Discorso per la cerimonia delle lauree al Kenyon college, 21 maggio 2005.

Kabat-Zinn, J. (1982). An outpatient program in behavioral medicine for chronic pain patients based on the practice of mindfulness meditation: Theoretical considerations and preliminary results. General Hospital Psychiatry, 4, 33–47.

Kabat-Zinn, J. (1990). Full catastrophe living: Using the wisdom of your body and mind to face stress, pain and illness. New York: Delacorte (tr. it. Vivere momento per momento. Milano: Corbaccio, 2005).

Kristeller J. L., Baer, R. A. & Quillian-Wolever, R. (2006). Mindfulness-based approaches to eating disorders. In R. A. Baer (a cura di). Mindfulness based treatment approaches. Clinician’s guide to evidence, base and applications. San Diego: Elsevier.

Saltzman, A. & Goldin, P. (2008). Mindfulness-Based Stress Reduction for School-Age Children. In L. A. Greco & S. C. Hayes (a cura di). Acceptance and Mindfulness Treatments for Children and Adolescents: A Practitioner’s Guide, (pp. 139-161). Oakland, CA: New Harbinger Publications.

Segal, Z. V., Williams, J. M. G., Teasdale, J. D., (2002). Mindfulness-based Cognitive Therapy for Depression: A new approach to preventing relapse. New York: Guilford Press.

Siegel, D. J. (2007). The mindful brain. New York: W. W. Norton & Company (tr. it. Mindfulness e cervello. Milano: Raffaello Cortina, 2009).

Travino O. (2016), L’ora o il mai più. Pensieri liberi di uno psicoterapeuta.ILMIOLIBRO.

Witkiewitz, K., Marlatt, G. A. & Walker (2005). Mindfulness-Based Relapse Prevention for alcohol and substance use disorder. Journal of Cognitive Psychotherapy, 19, pp. 211-228.