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CULTURA PSICOLOGICA – Le disfunzioni sessuali: quali cause?

Les Amants - Renè Magritte
Les Amants – Renè Magritte

Quando sia l’uomo che la donna iniziano un approccio sessuale con il partner, accadono determinati eventi di tipo biologico e corporeo che hanno il fine di predisporre al rapporto sessuale sia il loro corpo che la loro mente.  Analizzare il comportamento sessuale a livello psicofisiologico è importante per capire come il soggetto riesce a gestire il piacere ma anche quali tecniche può utilizzare per difendersi e, quindi, evitare di entrare in contatto con esso. Sono proprio queste strategie che, nella maggior parte dei casi, agiscono da inibitori sulla condotta sessuale arrivando a sviluppare delle vere e proprie patologie negli individui (Master e Johnson, 1966; Ruggeri, 1987).

La risposta sessuale è composta da cinque stadi, caratterizzati da circolarità e retroazione, che contraddistinguono il funzionamento erotico e presentano peculiarità simili in entrambi i sessi. La prima fase è quella del desiderio, che consiste nella sensazione esperita dal soggetto provocata da stimolazioni interne o esterne che darà poi il via all’eccitazione, ed è in gran parte influenzata, oltre che da un funzionamento neuroendocrino nella norma, dalle propensioni sessuali e da fattori relativi all’ambiente, all’educazione e alla psicologia del soggetto (Cociglio, 2002).  La seconda fase è quella dell’eccitazione (o arousal) in cui nel soggetto si presenta una percezione di piacere erotico che consegue ai cambiamenti che avvengono a livello fisiologico e morfo-funzionale. Successivamente viene raggiunta la terza fase, quella del plateau, che consiste nell’apice dell’eccitazione sessuale prima di giungere all’orgasmo vero e proprio ed ha una durata che varia da soggetto a soggetto (di norma, dai trenta secondi ai tre minuti). Si passa poi all’orgasmo, quarta fase, che interessa tutto l’organismo traducendosi in forti sensazioni ed emozioni che costituiscono il vertice massimo della risposta sessuale che si esprime fuori dal controllo volontario del soggetto ed è stato definito come “un momento di piacere e di sospensione del pensiero in cui la mente si volge su se stessa per godere di questa esperienza personale” (Master e Johnson, 1966). La quinta ed ultima fase è quella della risoluzione definita proprio come una “sensazione di rilassamento generale, benessere e distensione muscolare” (Freedman, 2000) che segna appunto la fine della risposta sessuale. Di fondamentale importanza è, quindi, andare ad analizzare le cause delle disfunzioni sessuali e le varie tipologie di disturbi che possono presentarsi negli individui per avere un quadro chiaro e preciso che può aiutare il clinico a svolgere una diagnosi puntigliosa ed efficace.

 Qual è l’etiopatogenesi delle disfunzioni sessuali?

Le disfunzioni sessuali possono essere raggruppate in diverse macro-categorie in base a ciò che origina il disturbo. Si possono identificare tre motivazioni principali che consistono in: cause organiche e/o indotte dall’uso di sostanze, cause psicologiche e cause socio-ambientali.

Per quanto riguarda le cause organiche e/o indotte dall’uso di sostanze, vi sono diversi fattori biologici che, se presentano valori che non rientrano nella norma, contribuiscono nel creare disordini sessuali nel soggetto. Hanno una grande influenza i fattori ormonali e quelli neuroendocrini (come ad esempio nel caso di un malfunzionamento della tiroide), quelli neurologici e psichiatrici, quelli cardiocircolatori, le malattie infettive e l’abuso di droghe, alcool e farmaci che agiscono a livello del sistema nervoso (Bancroft, 2002). Questo ultimo fattore non viene spesso preso in considerazione come possibile inibitore del comportamento sessuale, soprattutto dai soggetti stessi che  assumono droghe o alcool (in particolare i giovani), poiché nella maggior parte dei casi pensano che possano essere aiutati da queste sostanze ad avere prestazioni migliori o ad essere più sciolti e a loro agio. In realtà ciò che spesso succede quando vi è un abuso di stupefacenti è proprio un effetto contrario che può causare risposte fisiologiche non funzionali al compimento dell’atto sessuale. Infatti, nella donna, vi possono essere disturbi dell’eccitazione sessuale che si traducono in una vaso congestione genitale o in una mancanza di lubrificazione, mentre nell’uomo vi può essere un’incapacità ad avere o a mantenere l’erezione durante tutto l’approccio sessuale.

Prendendo in considerazione le cause psicologiche si possono identificare molti aspetti che possono essere origine di diversi disordini sessuali. Uno dei motivi maggiori è la presenza di incongruenze o ritardi nello sviluppo psicosessuale che porta il soggetto a non essere pronto o preparato in modo consono ai vari comportamenti sessuali. Un’altra motivazione non meno consistente è relativa ai disturbi di personalità: soggetti che presentano un’organizzazione di personalità che si discosta dalla norma, nella maggior parte dei casi, presentano disordini nell’area della sessualità che possono essere di diverso tipo e dipendono dal disturbo di personalità presentato. Uno degli esempi più immediati riguarda i soggetti affetti da disturbo di personalità borderline che molto spesso presentano una sofferenza riguardo la loro identità e possono avere comportamenti sessuali a rischio caratterizzati da promiscuità e disattenzione rispetto alle precauzioni. Anche fattori come la bassa stima di sé ed eventi traumatici vissuti in passato possono innescare nel soggetto risposte fisiologiche e comportamentali che vanno ad ostacolare il comportamento sessuale (come nei casi di abusi pregressi sia di tipo extrafamiliare che intrafamiliare). Bisogna considerare causa di disfunzioni anche i problemi che vi possono essere nella relazione tra i partner ed anche un ipercontrollo delle reazioni emotive degli individui coinvolti. Vanno annoverate tra le motivazioni anche tutte quelle idee, che indirizzano la condotta verso la disfunzionalità, che si collegano a tutti quei grandi temi che il comportamento sessuale porta a galla: quello della colpa che si manifesta nel vedere l’erotismo come un qualcosa di sporco o impuro; quello della rabbia (legato al vedere l’altro come violento o intollerabile); quello dell’ansia, forse uno dei temi più ingenti, unito alla paura di “non essere abbastanza” per il partner, di non riuscire a soddisfarlo appieno ed essere in qualche modo umiliato o deriso.

Nella categoria delle cause socio-ambientali, invece, vi sono tutte quelle idee e quei principi legati all’educazione ricevuta dal  soggetto, che possono riguardare anche le credenze etniche e religiose che gli sono state impartite, ma anche i pregiudizi ed i tabù che può avere l’individuo stesso o la società e l’ambiente in cui egli è inserito che in qualche modo esercitano una pressione non indifferente che si può tradurre in comportamenti non adattivi e in condotte sessuali problematiche e disfunzionali (Kaplan, 1981; Dèttore, 2001).

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